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giovedì 4 aprile 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia - 07 aprile 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


MeditazioneBeato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Enciclica « Dominum et vivificantem » §23 ( © Libreria Editrice Vaticana, riv.)
                       «Ricevete lo Spirito Santo»    Gli eventi pasquali - la passione, la morte e la risurrezione di Cristo - sono anche il tempo della nuova venuta dello Spirito Santo, come Paraclito e Spirito di verità. Sono il tempo del «nuovo inizio» della comunicazione del Dio uno e trino all'umanità nello Spirito Santo, per opera di Cristo Redentore. Questo nuovo inizio è la redenzione del mondo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16). Già ..., nel dono del Figlio si esprime la più profonda essenza di Dio, il quale, come amore, è fonte inesauribile di generosità. Nel dono fatto dal Figlio si completano la rivelazione e l'elargizione dell'eterno amore: lo Spirito Santo, che nelle imperscrutabili profondità della divinità è una Persona-dono, per opera del Figlio, cioè mediante il mistero pasquale, in modo nuovo viene dato agli apostoli e alla Chiesa e, per mezzo di essi, all'umanità e al mondo intero.
    L'espressione definitiva di questo mistero si ha nel giorno della Risurrezione. In questo giorno Gesù di Nazareth, «nato dalla stirpe di Davide secondo la carne» - come scrive l'apostolo Paolo - viene «costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti» (Rom 1,3-4). Si può dire così che l'«elevazione» messianica di Cristo nello Spirito Santo raggiunga il suo culmine nella Risurrezione, nella quale egli si rivela anche come Figlio di Dio, «pieno di potenza». E questa potenza, le cui fonti zampillano nell'imperscrutabile comunione trinitaria, si manifesta, prima di tutto, nel fatto che il Cristo risorto, se da una parte adempie la promessa di Dio, già espressa per bocca del Profeta: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, ...il mio spirito» (Ez 36,26-27), dall'altra compie la sua stessa promessa, fatta agli apostoli con le parole: «Quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7). È lui: lo Spirito di verità, il Paraclito, mandato da Cristo risorto per trasformarci nella sua stessa immagine di risorto.

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